Il colesterolo: questo sconosciuto

Colesterolo :tutti ne parlano , anche i non addetti dispensano diete e consigli terapeutici . Vediamo brevemente i punti fondamentali e le raccomandazioni delle società scientifiche
Il colesterolo è un grasso con funzioni fondamentali nel nostro organismo, infatti costituisce la base per la sintesi di ormoni ,componenti delle strutture cellulari , degli acidi biliari ; per questo motivo il fegato ha una produzione propria di colesterolo, indipendente dalla dieta ed è la ragione per cui con identica alimentazione si possono avere valori molto differenti di colesterolemia.
Essendo un grasso, non si scioglie nel sangue e viene trasportato tramite varie proteine , dette lipoproteine ; alcune di queste sono responsabili dell’accumulo del colesterolo nelle cellule che rivestono l’interno delle arterie contribuendo alla formazione delle placche ateromasiche che sono alla base delle malattie cardiovascolari (angina, infarto, ictus, vasculopatie periferiche)
Si conoscono varie lipoproteine , quelle comunemente dosate negli esami di laboratorio sono:

  • HDL (HightDensityLipoproteins )che costituiscono il colesterolo “buono”
  • LDL (LowDensityLipoproteins) , il colesterolo “cattivo” , in quanto prevalente partecipe del processo aterosclerotico.

Le linee guida attuali valutano il rischio cardiovascolare in relazione al livello di LDL ed al quadro clinico (presenza di ipertensione, diabete ,vasculopatia etc)
Purtroppo i referti degli esami di laboratorio spesso riportano anche valori e range di normalità confondenti e fuorvianti (es rapporto col. totale/HDL , LDL/HDL ); occorre concentrarsi sul valore assoluto di LDL. Quanto più basso tanto è meglio ( “lowerisbetter”per gli anglosassoni)
Un altro aspetto fondamentale è la valutazione del livello di rischio cardiovascolare che indica l’obiettivo di LDL da raggiungere Molto diverso sarà il target per chi ha già subito un evento vascolare (infarto, ictus, vasculopatia periferica, diabete o insufficienza renale severe) per cui si parla di Prevenzione Secondaria con l’obiettivo di LDL molto basso (LDL < 55mg% o in certe situazioni < 40mg%) e le altre persone in Prevenzione Primaria.
Qui sotto le indicazioni estratte dalle piu’ recenti linee guida della Societa’ Europea di Cardiologia (2021)

 

 

 

Come ottenere una riduzione della colesterolemia ?

Il primo passo è una dieta povera di grassi di origine animale (formaggi, burro ,panna, uova, carni grasse ) e grassi industriali di bassa qualità (i cosiddetti “trans”) Importante anche incrementare l’attività fisica aerobica. Generalmente questi provvedimenti sono sufficienti se non è richiesta una riduzione marcata dell’LDL ; per raggiungere valori inferiori si interviene con i farmaci.
A questo punto entrano in gioco le tanto vituperate STATINE .Questi farmaci , molto efficaci nel ridurre la colesterolemia e soprattutto gli eventi cardiovascolari , in uso ormai da circa 30 anni, sono circondate da una immeritata aura negativa riguardo agli effetti collaterali
I più comuni sono disturbi muscolari (tipo crampi) generalmente agli arti inferiori ; la reale incidenza di tali effetti non è chiara , in quanto è stato dimostrato che esiste un significativo effetto “nocebo” (i paz. assumono il farmaco già prevenuti sugli effetti collaterali che poi lamentano, il contrario dell’effetto “placebo”). Dagli studi clinici randomizzati , l’incidenza di tali effetti collaterali è attorno al 5% e correla con il dosaggio e l’intensità del farmaco.
Le statine (lovastatina, simvastatina, pravastatina, fluvastatina, atorvastatina,rosuvastatina) sono un baluardo nella lotta alla ipercolesterolemia soprattutto in prevenzione secondaria.
In questi ultimi anni si è molto diffuso l’impiego di nutraceutici a base di riso rosso fermentato, a volte associato ad altre sostanze (berberina, resveratrolo, Q10 etc); la sostanza attiva è la monacolina, una statina di origine vegetale pressocé identica alla lovastatina.
La loro efficacia è dimostrata e sono utilizzabili quando non occorre una riduzione marcata della colesterolemia
Le attuali disposizioni di legge limitano il dosaggio della monacolinaa 3 mg ,mentrele compresse di lovastatinane contengono 20 o 40 mg.

Un altro farmaco in uso per ridurre la colesterolemia con un diverso meccanismo , non gravato dagli effetti collaterali delle statine , è l’ EZETIMIBE Impiegato da solo puo’ essere un’alternativa, ma meno energica ; negli ultimi anni si sono molto diffuse associazioni ezetimibe/statina , molto efficaci .
Recente è la commercializzazione dell’ ACIDO BEMPEDOICO , da solo o associato a ezetimibe; ha un meccanismo d’azione simile alle statine, sulla sintesi epatica del colesterolo , ma senza gli effetti secondari muscolari. La prescrivibilità SSN è subordinata alla compilazione del piano terapeutico.
Nei casi in cui sia necessario raggiungere livelli di LDL molto bassi , in paz. intolleranti alle statine o che non raggiungono il target con terapia massimale , sono disponibili altre opportunità con farmaci iniettivi . Si tratta di anticorpi monoclonali (Evolocumab e Alirocumab inibitori del recettore PCSK9 e Inclisiran che ne riduce la sintesi ) estremamente efficaci ma molto costosi e soggetti ad un rigido piano terapeutico ospedaliero per la prescrivibilità SSN.

Cerchiamo quindi di ridurre il nostro livello di colesterolemia , in maniera drastica se abbiamo già subito un evento cardiovascolare.
Non esistono evidenze che un livello basso sia dannoso; alla nascita il livello medio di colesterolemia totale è 70 mg% con LDL circa 12mg%!!